Ispirato da un'antica tradizione degli anni '70, "Napoli in bocca" (Ed. MoreMondadori, 256 pag. 33 euro) è una lettura davvero piacevole. Non è un ricettario, è quasi un romanzo gastronomico che racconta in tre lingue (napoletano, inglese, italiano) la cultura di un popolo attraverso la buona tavola. Le ricette sono povere, gli ingredienti pochissimi - sempre gli stessi - quelli di una terra soleggiata e ridente.
Anche la carta di questo libro restituisce l'idea dell'antico, del rustico, del "fatto a mano con cura" sembra la carta con cui gli ambulanti avvolgono prelibatezze fritte nel mitico cuoppo.
Francesco Mondadori: "Siamo contenti di aver avuto l'opportunità di lavorare a questo progetto. Napoli in bocca rappresenta per noi il desiderio di ridare voce ad una cultura gastronomica tutta italiana che affonda le sue radici nella cucina partenopea, fatta di alimenti ricchi in termini di sapore, qualità e gusto. Dai vermicelli al pomodoro, alla zuppa di pesce alla napoletana, al sartù di riso, fino alla pizza con le cozze e la minestra maritata".
L'autrice Csaba dalla Zorza, foodwriter italiana molto conosciuta al pubblico per la sua trasmissione televisiva su sky e sul digitale terrestre Real Time. Si è occupata della revisione delle ricette antiche e della loro attualizzazione in italiano. La curatrice dei testi napoletani è Chiara Lima della scuola Mamma Agata Cooking School. Ci sono anche delle bellissime illustrazioni. E' un volume prezioso, da collezionare e da vivere.
Esiste anche una pizzeria "Napoli in Bocca" ideata dal pizzaiolo Antonio Esposito con l'intento di far assaporare tutto il buono di Napoli, la sua parte genuina, rispettando le tradizioni culinarie antiche nei suoi piatti e nella sua originalissima pizza. Far assaporare a turisti e non.
