Dopo le bufere e le polemiche sull'ariditá di spicchi dei gamberi si torna a parlare di pizza con clima disteso (o meglio, il clima é momentaneamente disteso).
E sì perché, stavolta, la notizia ha le vesti di una lieta novella, di quelle che ingolosiscono alla prima lettura. Amanti della pizza campana, domenica 14 ottobre alle ore 19,30 in Vico S. Giovanni Battista n.3 a Caiazzo apre Pepe in Grani, la nuova pizzeria di Franco Pepe. Il pluripremiato - meglio noto come il monopremiato! - pizzaiolo campano lascia l’Antica Osteria di famiglia per avviare un inedito percorso da solista nel cuore del centro storico di Caiazzo, in un antico palazzo del ‘700. Per la serie anche l'occhio... Pizza, ricerca e accoglienza sono i tre elementi attorno ai quali ruoterà l’intero progetto di Pepe in Grani. Non un taglio con il passato, ma un nuovo punto di partenza dove, insieme con la moglie Rita e i figli Stefano e Francesca, Franco fungerà da finestra sul territorio, sulla tradizione gastronomica e sulle virtuose realtà produttive dell’Alto Casertano. Nel marchio convivono l’esperienza di tre generazioni di artigiani della pizza e la voglia di sperimentazione e di ricerca su impasti e cotture che da sempre distingue Franco Pepe, pizzaiolo in cima alle personali classifiche degli amanti della pizza, oltre che delle più autorevoli guide della gastronomia italiana (e questo mo' lo sanno un po' tutti).
Erede e custode di un prezioso patrimonio di saperi legati all’arte della panificazione, tramandato dal nonno e dal padre Stefano, Franco Pepe è famoso per il suo impasto lavorato rigorosamente a mano nella madia in legno, lievitato naturalmente a temperatura ambiente per più di 12 ore e realizzato nella totale assenza di tecnologia e di energia elettrica. Il suo metodo non ha regole fisse, ma è basato su gesti antichi e libere combinazioni di farine studiate giorno per giorno in base al glutine, alla forza delle miscele, all’umidità e alla temperatura dell’ambiente.
Non chiamatela semplicemente pizzeria: due interi piani dedicati alla ristorazione, alla formazione professionale e all’accoglienza e 92 coperti distribuiti fra sale interne ed esterne. Su prenotazione e solo per pochi intimi, è possibile cenare in terrazza, avvolti dalle colline caiatine, affacciati sul suggestivo panorama. Il menu è sobrio e fortemente legato alla tradizione e ai prodotti locali, come pure la carta dei vini e delle birre. In carta pizze e calzoni, salumi e formaggi dell’Alto Casertano, fritture e piatti della cucina povera ormai in disuso, fra cui baccalà, pancotto e soffritto. Qui ritrovano spazio usanze antiche come la profumata pizza a libretto, ripiegata su sé stessa, la madia in legno o la stufa di acciaio, qui utilizzata per consegnare la pizza a domicilio o per intrattenere con invitanti assaggi gli ospiti in attesa di un tavolo. Questa visita s'adda fare!
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